lunedì 9 marzo 2015

In bici da Levanto a La Spezia per la litoranea delle Cinque Terre


Lunghezza 40 km,  aumento di quota m 1638.
Strada completamente asfaltata con traffico a bassa intensità ad eccezione della prima e ultima parte.
Per maggiori informazioni sul percorso clicca qui

da Levanto prendiamo la strada provinciale SP 38  direzione La Spezia.
Dopo circa un chilometro abbandoniamo l'abitato e la strada comincia a salire.
Ci aspettano una decina di chilometri con pendenza media del 7,5%.
La ridotta velocità ci consente di apprezzare la vallata orientale di Levanto con i suoi piccoli borghi.
Gli alberi di olivo lambiscono la strada, di fronte a noi sulla destra appare Fontona e dopo un po' Chiesanuova, passiamo Legnaro e il pensiero corre ai prossimi due chilometri ancora duri poi però, prima di Colle di Gritta, la strada spiana e  finalmente si respira.
Giusto il tempo di riprendere fiato e la strada riprende a salire verso il passo del Termine, all nostra destra appare Punta Mesco e poi Monterosso, incrociamo il Santuario di Soviore e finalmente arriviamo al Passo del Termine e al bivio per le Cinque Terre.

Monterosso e il promontorio del Mesco

La salita dura è finita, la tappa è d'obbligo. Si beve, si mangia e si indossa la mantellina e poi giù in discesa.
La strada, molto piacevole e poco trafficata, scende dolcemente lungo la dorsale dei monti che sovrastano i cinque villaggi, rimane qualche traccia dei danni provocati dall'alluvione nel 2011, ma lavori sono previsti a breve per completare la riqualificazione.
 Le fasce coltivate a vigna si alternano a zone boschive. Sopra Vernazza il percorso si allontana decisamente dal mare e l'ambiente cambia, pini marittimi, lecci e macchia mediterranea.
Ritorniamo verso mare, e nuovamente i terrazzamenti prendono il sopravvento, giungiamo sopra Corniglia e questa è la parte che più ci colpisce

vigneti sopra Corniglia

 Si capisce perché lo slogan "il parco dell'uomo" scelto dal Parco Cinque Terre è stato azzeccatissimo.
 L'opera dell'uomo, nei secoli, ha modellato il territorio costruendo le famose  terrazze sui declivi, in modo da sfruttare appieno i terreni posti in forte pendenza che degradano verso il mare.
Dopo alcune brevi soste per foto ce ne concediamo una più lunga a Volastra il paese sopra Manarola.
Un caffè al bar del paese, la fontanella per riempire le borracce e perché no una breve visita al Santuario del XII secolo.

Volastra

Riprendiamo la strada, superiamo Riomaggiore e dopo una salita non molto lunga ecco apparire l'isola del Tino e l'isola Palmaria.

Isola del Tino e Palmaria

Ci stiamo avvicinando alla città ed il traffico diventa un po' più intenso, la strada è larga, maciniamo chilometri sempre con il mare alla nostra destra sino ad imboccare la galleria che ci introduce nel golfo di La Spezia.
La prima immagine che abbiamo è il porto con l'arsenale militare.

arrivando a La Spezia

La discesa è veloce e scorrevole e in pochi minuti arriviamo in città per poi dirigerci alla stazione in attesa del prossimo treno che ci riporterà a Levanto, naturalmente chi ha buone gambe può tornare a Levanto passando dalla Val di Vara, non era il mio caso.
Prima di salire verificate che il treno sia attrezzato per il trasporto bici e come sempre scrivetemi se volete la traccia gps.