venerdì 16 gennaio 2015

a piedi da Corniglia a Manarola

è il momento di legare la vigna
Lunghezza km 6,88, aumento di altitudine m 495, due ore e mezzo circa.
Partiamo dalla stazione ferroviaria di Corniglia, ecco il percorso e prendiamo la scalinata che ci porta in paese.
Corniglia e' il più piccolo dei paesi delle Cinque Terre, la sua posizione in alto rispetto alla ferrovia ne fa il villaggio meno frequentato e di grande fascino.

scalinata per  Corniglia

Il sentiero parte subito dietro la chiesa parrocchiale di San Pietro, all'inizio una fontanella di acqua potabile ci invita a riempire la borraccia.
Immediatamente si inerpica attraversando terrazze coltivate a vite e ulivo.
Corniglia e' sempre sotto di noi e con la scusa di una foto facciamo brevi pause per riprendere fiato.
Continuiamo a salire, le piccole fasce coltivate lasciano il posto alla pineta.


Arriviamo ad un bivio, il sentiero prosegue in salita sino ad incrociare la strada SP e poi l' Alta Via 5T , ma questa è un'altra storia, noi prendiamo a destra  per Volastra, il percorso si addolcisce prosegue pianeggiante seguendo l'andamento della montagna.
Ci immergiamo in una magica lecceta, molto apprezzata durante la stagione più calda.
Percepiamo lentamente il cambiamento del paesaggio, dal bosco di lecci e pini cominciano ad apparire le prime fasce coltivate.
Questo è il vero tratto identitario delle Cinque Terre, è' il punto dove meglio si può capire come l'opera dell'uomo abbia cambiato il paesaggio.
Sopra e sotto di noi ordinati terrazzamenti coltivati a vite.


Era molto tempo che non passavo da questa parti e solo ora capisco la difficoltà di coltivare questo territorio, i vitigni non sono alti più di un metro e mezzo imbrigliati in un reticolato per favorire la crescita e la maturazione dell'uva, il chè significa lavorare costantemente in ginocchio sia durante la vendemmia che prima durante la preparazione.


Proseguiamo per più di un chilometro in questo affascinante ambiente, sino a giungere a Volastra.
Pare che il nome derivi dal latino "vicus oleaster", ovvero villaggio dell’olio ed in effetti scendendo verso Manarola siamo completamente circondati da olivi centenari.


Prima di arrivare a incrociare la strada asfaltata, abbandoniamo il sentiero principale per svoltare a destra un'indicazione ci inviata ad una via alternativa per scendere a mare.
Il suggerimento viene davvero apprezzato, dopo un primo tratto pianeggiante il sentiero scende verticalmente, fate molta attenzione, ci sono passaggi davvero ripidi ma il panorama è incommensurabile.
Sotto Manarola e solo mare di fronte.



Scendendo attraversiamo il presepe che Mario Andreoli, ogni anno con grande merito e perizia, prepara per le feste natalizie.

0 commenti:

Posta un commento