domenica 19 aprile 2015

Case Lovara nel promontorio del Mesco

Case Lovara

Un pò di tempo fà scrissi questo post Case Lovara e il FAI ora a distanza di due anni sono arrivate le autorizzazioni per cominciare i lavori.
Ero molto scettico sui tempi della burocrazia italica ma devo ammettere che questa volta tutto è filato liscio.
Due anni sono decisamente pochi per un progetto all'interno di un'area protetta catalogato come SIC (sito di interessa comunitario).
I primi lavori di bonifica dei terreni e messa in sicurezza degli edifici erano stati già eseguiti ora possono iniziare i lavori di ristrutturazione dei tre edifici.

Inizio lavori


Obiettivo del progetto è il recupero dell'area come un modello per la corretta gestione dell’opera dell’uomo in zone soggette a regolamentazione come quelle del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Il sito “Case Lovara”, infatti, per contesto e caratteristiche risulta particolarmente significativo per lo studio delle problematiche paesistico-ambientali dell’area e per questo le ricerche, le verifiche e le valutazioni  potranno essere proficuamente impiegate per altre realtà simili nell’ambito del Parco.
Attraverso il recupero delle colture tradizionali, che hanno permesso il ripristino dei terrazzamenti originari - indispensabili per contrastare il dissesto idrogeologico - e degli antichi edifici con tecniche tradizionali, si intende procedere al restauro di una parte di paesaggio rurale storico a oggi abbandonato.
A conclusione dei lavori si procederà all’insediamento di un’impresa agricola e di un’attività ricettiva, improntata alla sostenibilità sia economica che ambientale, che prevede la copertura di oltre il 40% del fabbisogno energetico complessivo prodotto da fonti rinnovabili, come l’energia solare ed eolica.
Il progetto contempla la realizzazione di un piccolo agriturismo, una piccola area campeggio, bar e servizi, una funzione produttiva, con attività agricole di qualità, allevamento e apicoltura.

sopra Case Lovara

Per mettere a punto questo progetto, il FAI si è avvalso della collaborazione di due importanti istituzioni accademiche: il Laboratorio per il Paesaggio e lo Spin Off Horizons della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze, che hanno studiato gli aspetti paesaggistico-ambientali e della biodiversità e il recupero delle pratiche agro-forestali tradizionali, e l’Università di Genova, Dipartimento di Scienze per l’Architettura, che si è occupata del recupero conservativo dei manufatti nonché della loro rifunzionalizzazione nel rispetto della particolarità dei luoghi anche mediante l’adozione di metodi a ridotto impatto ambientale.

Che altro dire, complimenti al FAI e alla Fondazione Zegna che ha sostenuto il progetto e una volta tanto anche agli uffici pubblici competenti. e via ai lavori per creare un modello virtuoso tra uomo e ambiente.




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